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Singolare e splendida opera rinascimentale dello scultore Antonio Ghini questa fontana in travertino fu realizzata nel 1465 nell’allora centro mercantile del paese: l’odierna piazza del grano. La superficie esterna dell’ampia vasca, la cui forma coniuga mirabilmente linee rette e curve, è suddivisa in una serie di pannelli rettangolari decorati con motivi vegetali o allegorici. Oltre ad un medaglione che decorato da un profilo femminile è infatti possibile riconoscere le rappresentazioni dell’abbondanza, rappresentata da una cornucopia, della concordia, a cui alludono due braccia incrociate, ma anche della costanza, cui allude una chiocciola. Al cattivo costume della maldicenza si riferisce invece il pannello raffigurante due lingue strette da una morsa. Al centro di questo mirabile inno alla civile convivenza che è la vasca si innalza un elemento verticale, da cui zampilla l’acqua, la cui parte sommitale rappresenta una sorta di brocca. Questo elemento poggia su una base a sezione triangolare su cui spiccano gli stemmi dei podestà Palmieri e Nanni, che fecero costruire la fontana, e quello del paese di Asciano.
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